L’epilatore a luce pulsata si basa su una tecnologia diffusa in ambito estetico e medico per effettuare vari trattamenti sulla pelle, tra cui depilazione e il fotoringiovanimento.
L’epilatore a luce pulsata utilizza un ampio spettro di sorgente luminosa, con una gamma spettrale generale di 515-1200 nm. Vari filtri vengono poi comunemente utilizzati per selezionare le frequenze più basse e restringere questo spettro di raggi e indirizzare i cromofori specifici nel punto giusto. In genere, tale tecnologia, viene usata per favorire la rimozione dei peli e per altri trattamenti estetici.
Il primo utilizzo del sistema IPL specifico per la rimozione dei pili risale al 1997. L’efficacia, intesa come riduzione del numero di peli, appunto, venne rilevata come pari al 60% (12 settimane) e al 75% (1 anno). Lo studio venne effettuato su 31 pazienti. Uno studio condotto da Fitzpatrick e Goldman ha poi riferito che 5 trattamenti eseguiti ad intervalli di 4 settimane avevano prodotto riduzioni di circa il 60%, 45%, e il 40% a 4, 8 e 12 settimane dopo il trattamento finale. Questo studio incluse 50 soggetti.
È importante notare che questi studi utilizzavano una varietà di dispositivi IPL su varie zone della pelle, e su pazienti con vari tipi di peli e pelle. Pertanto i risultati non sono direttamente paragonabili.
Mediante un dispositivo, dotato di una sorta di bacchetta che l’operatore tiene in mano, uno spettro di luce a banda larga viene applicato alla superficie della pelle.
Questa luce viaggia attraverso la pelle fino a quando non colpisce i fusto o il bulbo (radice) dello stesso. La lampadina viene rivolta , di solito, nel punto in cui vi è la più alta concentrazione di melanina, rispetto al resto del fusto del pelo. Non appena la luce viene convertita in energia termica, la maggior parte del fusto del pelo viene istantaneamente riscaldato. L’intenso calore irradiato dai peli distrugge anche il bulbo pilifero.
Contrariamente a quanto spesso si afferma, la fotoepilazione non è un metodo di depilazione permanente, ma un metodo di riduzione permanente dei peli. Questo significa che, anche se i vari trattamenti IPL mediante questi dispositivi, sono in grado di ridurre permanentemente il numero totale di peli, questo non si tradurrà in una rimozione permanente di tutti i peli.
Di fatti, non tutti i follicoli piliferi sono ‘attivi’ in ogni momento, e solo quelli attivi in un dato momento possono essere influenzati dal trattamento. Per quanto riguarda i follicoli inattivi, essi possono essere trattati nel tempo. Un trattamento IPL in media richiede 8-10 sedute per risultare efficace.
Leggi anche la guida all’epilazione a luce pulsata.
Esistono alcune condizioni che dovrebbe scoraggiare l’utilizzo della luce pulsata, quali:
L’epilatore a luce pulsata si basa su una tecnologia diffusa in ambito estetico e medico per effettuare vari trattamenti sulla pelle, tra cui depilazione e il fotoringiovanimento.
L’epilatore a luce pulsata utilizza un ampio spettro di sorgente luminosa, con una gamma spettrale generale di 515-1200 nm. Vari filtri vengono poi comunemente utilizzati per selezionare le frequenze più basse e restringere questo spettro di raggi e indirizzare i cromofori specifici nel punto giusto. In genere, tale tecnologia, viene usata per favorire la rimozione dei peli e per altri trattamenti estetici.
Il primo utilizzo del sistema IPL specifico per la rimozione dei pili risale al 1997. L’efficacia, intesa come riduzione del numero di peli, appunto, venne rilevata come pari al 60% (12 settimane) e al 75% (1 anno). Lo studio venne effettuato su 31 pazienti. Uno studio condotto da Fitzpatrick e Goldman ha poi riferito che 5 trattamenti eseguiti ad intervalli di 4 settimane avevano prodotto riduzioni di circa il 60%, 45%, e il 40% a 4, 8 e 12 settimane dopo il trattamento finale. Questo studio incluse 50 soggetti.
È importante notare che questi studi utilizzavano una varietà di dispositivi IPL su varie zone della pelle, e su pazienti con vari tipi di peli e pelle. Pertanto i risultati non sono direttamente paragonabili.
Mediante un dispositivo, dotato di una sorta di bacchetta che l’operatore tiene in mano, uno spettro di luce a banda larga viene applicato alla superficie della pelle.
Questa luce viaggia attraverso la pelle fino a quando non colpisce i fusto o il bulbo (radice) dello stesso. La lampadina viene rivolta , di solito, nel punto in cui vi è la più alta concentrazione di melanina, rispetto al resto del fusto del pelo. Non appena la luce viene convertita in energia termica, la maggior parte del fusto del pelo viene istantaneamente riscaldato. L’intenso calore irradiato dai peli distrugge anche il bulbo pilifero.
Contrariamente a quanto spesso si afferma, la fotoepilazione non è un metodo di depilazione permanente, ma un metodo di riduzione permanente dei peli. Questo significa che, anche se i vari trattamenti IPL mediante questi dispositivi, sono in grado di ridurre permanentemente il numero totale di peli, questo non si tradurrà in una rimozione permanente di tutti i peli.
Di fatti, non tutti i follicoli piliferi sono ‘attivi’ in ogni momento, e solo quelli attivi in un dato momento possono essere influenzati dal trattamento. Per quanto riguarda i follicoli inattivi, essi possono essere trattati nel tempo. Un trattamento IPL in media richiede 8-10 sedute per risultare efficace.
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Esistono alcune condizioni che dovrebbe scoraggiare l’utilizzo della luce pulsata, quali:
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